Giocare ai videogame d’azione farebbe aumentare i riflessi, cosa dice lo studio

Una breve sessione di videogame aumenta la capacità di ricevere e elaborare informazioni secondo uno studio cinese

I videogiochi sono uno dei passatempi più diffusi al mondo. Ormai una persona su tre gioca in qualche modo, un’espansione che è stata possibile soprattutto grazie alla diffusione del gioco su dispositivi mobili. Uno studio cinese avrebbe dimostrato però che una breve sessione a un gioco d’azione tra le lezioni, migliora l’attenzione. Una peculiarità di questo genere videoludico che non si replica con attività diverse.

Lo studio cinese sui videogame d’azione

Un’università cinese ha condotto uno studio per verificare gli effetti dei videogiochi sugli studenti. I ricercatori, Biye Wang, Jiahui Jiang e Wei Guo dell’Università di Yangzhou, hanno selezionato 72 studenti della loro università. Questi sono stati divisi in due gruppi, uno di intervento, l’altro di controllo. Si tratta di una prassi regolare negli studi accademici. Si divide la popolazione su cui si agisce in modo da avere una parte su cui non si interviene, ma che viene comunque testata. In questo modo ci si può accertare che la porzione della popolazione che prende parte l’intervento abbia risultati effettivamente diversi da chi non vi prende parte.

A metà dei 72 studenti è stato indicato di giocare a un preciso videogioco sui loro cellulari tra una lezione e l’altra. Si tratta di Honor of Kings, un gioco per cellulari molto diffuso in Cina. Si tratta di un cosiddetto MOBA, Multiplayer Online Battle Arena. I giocatori sono divisi in due squadre e combattono controllando un personaggio ciascuno. Devono risalire una mappa, divisa di solito in tre percorsi, fino alla base avversaria, per distruggerla. Si tratta di un genere che coniuga strategia, coordinazione tra giocatori alleati e riflessi nell’utilizzo delle abilità degli eroi.

Un gioco per telefono
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I MOBA sono stati resi celebri dal DOTA. Questo non era un gioco a sé, ma una mod, una modifica di un gioco preesistente, Warcraft III. DOTA divenne un titolo indipendente con la seconda versione, il più famoso DOTA 2. Ma il vero re dei MOBA è League of Legends, uno dei videogiochi più giocati al mondo.

L’altra metà degli studenti dell’esperimento avrebbero dovuto giocare a un’altro videogame, Happy Poker. Si tratta di un semplice gioco di poker online. Gli studenti sono quindi spinti a ragionare e sollecitati dal gioco, ma in modo diverso rispetto all’attività frenetica di un MOBA.

I risultati dello studio

Prima e dopo ogni sessione di gioco, agli studenti veniva sottoposto un test l’”Attention Network Test”. Serve a misurare la capacità di attenzione dei soggetti. L’idea era quella di verificare se i videogiochi in generale aumentassero o diminuissero l’attenzione di chi li gioca e se ci fosse differenza tra i generi.

I risultati hanno mostrato che il primo gruppo, quello che giocava a Honor of Kings, aveva risultati migliori dell’altro nell’efficienza della rete di attenzione. Si tratta di una misura che verifica la reattività alle informazioni ricevute. Negli studenti che giocavano a poker non è stato presente alcun miglioramento di questo tipo.

Uno degli aspetti più interessanti dello studio, sottolineato anche dal team di ricerca, è l’immediatezza di questi risultati. Non serve allenamento: l’aumento dell’attenzione e della reattività alle informazioni comincia fin da dopo la prima partita.

Studenti universitari in classe
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“Anziché consumare passivamente informazioni attraverso brevi video sui telefoni cellulari durante intervalli di tempo frammentati, perché non impegnarsi in una breve sessione di videogiochi d’azione? Questa forma di intrattenimento può non solo offrire svago ma anche migliorare le funzioni attentive, almeno secondo i risultati del presente studio” hanno concluso i ricercatori nel loro paper.

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